Il Prime Day di Amazon ha cambiato il modo di fare acquisti

Per molte persone, il Prime Day di Amazon è partito nel 2015 come ultima spiaggia e consisteva nella vendita domestica di luci a LED notturne per toilette e flaconi da 55 galloni (4,5 litri) di lubrificante. Il CEO di Amazon Jeff Bezos, almeno per ora, ride sotto i baffi. L’iniziativa, che lunedì compirà il quinto anno di vita, non è mai apparsa così forte e importante. Perfino Taylor Swift ha partecipato, aprendo uno dei concerti che hanno caratterizzato questa giornata. E gli affari? A gonfie vele, con milioni di aggeggi e di chincaglierie venduti in tutto il mondo, da Parigi a Dubai, a prezzi pari a quelli del Black Friday.

Appare chiaro, ora, che il Prime Day ha cambiato notevolmente il comportamento dei consumatori e ha costretto altri rivenditori ad adeguarsi nuovamente al ritmo di Amazon per non perdere la rara opportunità di attirare gli acquirenti che fanno shopping durante la tipica e lenta stagione di lettura sulla spiaggia.

“Ammettiamolo, il Prime Day è una cosa seria. Per gli acquirenti americani è diventato importante quanto il Black Friday”, ha detto Steven Barr, analista retail di PwC. “Quindi, per essere competitivi, i rivenditori hanno dovuto stipulare accordi più ampi e migliori per conquistare la propria fetta di mercato”. Il Prime Day è un’ulteriore prova del crescente predominio di Amazon nella vendita al dettaglio, con il più grande negozio online del mondo che controlla quasi il 40% delle vendite di e-commerce negli Stati Uniti, secondo la società di ricerca eMarketer.

Per i clienti, l’ovvio vantaggio è la riunione di tutti questi rivenditori in un’unica giornata di shopping che propone una grande quantità di promozioni e fa di tutto per indurre all’acquisto. “Tutta questa concorrenza, che sia positiva o meno per altri rivenditori, è ottima per i consumatori”, ha dichiarato Kelsey Sheehy, esperta di finanza personale di NerdWallet.