In un futuro non lontanissimo si prevede che una grossa faglia possa collassare in Nuova Zelanda causando il ‘big one’, un terremoto di proporzioni immani che potrebbe causare molte vittime. Gli scienziati della New Zealand Geoscience Society (GNS) credono che la zona di subduzione di Hikurangi, che si trova al largo della costa orientale dell’isola del Nord, potrebbe innescare un terremoto di magnitudo 8,9 in base ad una simulazione del GNS.
Secondo la Michigan Tech, qualsiasi terremoto che superi la magnitudo 8.0 sulla scala Richter potrebbe “distruggere totalmente una comunità“. La rottura della linea di faglia causerebbe danni e distruzione su una vasta scala scatenando anche onde alte 30 metri ben più distruttive di quelle che in Giappone causarono enormi disastri a Fukushima. Di conseguenza, il dott. Wallace e un team di esperti hanno richiesto una maggiore preparazione da parte della popolazione per affrontare un rischio che appare ineluttabile.
Secondo quanto dichiarato dallo stesso Wallace esisterebbe una zona di subduzione in cui una placca tettonica è sommersa sotto un’altra placca. E’ noto il fatto che la zona di subduzione di Hikurangi può produrre grandi terremoti e tsunami e questi eventi sono già accaduti in passato. Non è possibile quantificare la pressione di stress sotto la placca durante i cicli a scorrimento lento per questo motivo non è possibile stimare la possibile accelerazione del suolo e i danni conseguenti, né è possibile prevederne i tempi.
E’ opportuno che venga effettuato, secondo gli esperti, un monitoraggio dei terremoti intorno alla zona di subduzione di Hikurangi, per poterne prevedere i rischi in anticipo e agire di conseguenza. Non è possibile, con i mezzi attuali, capire quando un grave terremoto nella zona di subduzione di Hikurangi si potrà verificare, ma secondo gli esperti è ormai certo che questo avverrà. Lo scenario che potrebbe materializzarsi potrebbe avere dimensioni apocalittiche.
Queste scosse violentissime sono successe centinaia di anni fa e quindi sono destinate a ripetersi. Un po’ come si immagina possa succedere in California e sullo Stretto di Messina, non si sa il quando ma si ha già la certezza che queste catastrofi avverranno. La Nuova Zelanda, in particolare, è particolarmente soggetta a terremoti di elevata intensità essendo collocata nel cosiddetto Anello di Fuoco.
Il Ring of Fire è la faglia più grande e più attiva del mondo, che si estende dalla Nuova Zelanda, intorno alla costa orientale dell’Asia, fino al Canada e agli Stati Uniti e fino alla punta meridionale del Sud America e causa più del 90 percento dei terremoti del mondo.
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