Ecco i risultati di un interessante studio sul ciclo di eruzione dei Campi Flegrei, uno dei supervulcani più attivi della Terra
Si sa che i vulcani attraversano una fase ciclica. Generalmente il ciclo inizia con l’accumulo di magma – roccia fusa – in un grande serbatoio nella crosta terrestre, un processo che richiede millenni. Lunghi periodi di dormienza e piccole eruzioni caratterizzano queste fasi che si alternano nei secoli. Un’ulteriore iniezione di magma nella camera magmatica provoca un’enorme eruzione. Il serbatoio si svuota bruscamente, la parte sommitale crolla e si forma una nuova caldera e il ciclo ricomincia.
In uno studio sui cicli dei Campi Flegrei, sono stati analizzati campioni di roccia provenienti da 23 eruzioni precedenti che hanno fornito ai ricercatori prove sul possibile inizio di un nuovo ciclo. In particolare, il materiale roccioso del Monte Nuovo, che è scoppiato per l’ultima volta nel 1538, assomiglia alla roccia espulsa poco prima delle ultime due grandi eruzioni.
La nostra generazione non assisterà ad una eruzione catastrofica
Nonostante le loro nuove scoperte, i ricercatori non possono prevedere esattamente quando potrebbe verificarsi la prossima grande eruzione nei Campi Flegrei. Francesca Forni di ETH Zurigo è stata l’autrice principale di uno studio che riguarda proprio i cicli di questo vulcano che in passato ha causato eruzioni catrastrofici. In una sua dichiarazione la ricercatrice ha rassicurato sul fatto che un’eruzione catastrofica non è affatto imminente. Il serbatoio di magma sotto i Campi Flegrei si riempie solo molto lentamente. Con ogni probabilità nè la nostra nè le prossime generazioni e forse l’intera razza umana non assisterà ad una massiccia eruzione.
Per la ricerca, i vulcanologi hanno approfittato del fatto che la composizione chimica dei minerali della roccia magmatica immagazzina informazioni sulle condizioni in cui ha origine. Confrontando le firme chimiche della roccia di epoche diverse, gli scienziati possono ricostruire le condizioni nella crosta al momento della sua formazione. Ciò consente loro di determinare lo stadio corrente del sistema magmatico.
I vulcanologi hanno anche creato un modello del ciclo. Olivier Bachmann, professore all’ETH di Zurigo, è coautore di studi ha dichiarato che si possono ricostruire i cicli delle eruzioni passate dei supervulcani e, si spera in futuro di poter prevedere quale fase del ciclo si trova un supervulcano per individuarne i rischi. I Campi Flegrei italiani – una delle regioni vulcaniche più attive della Terra – si stanno preparando per un’eruzione catastrofica, afferma una nuova ricerca. Ma ci vorranno ancora migliaia di anni.
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