Attualità

Città di Castello: relax, storia, arte e tartufi a volontà

D’estate per un soggiorno rinfrescante e rigenerante, d’inverno per ammirare le colline innevate: Città di Castello è la località ideale per fare il pieno di relax.

Tante sono le bellezze di questa cittadina, nell’alta valle del Tevere, che ormai quasi tutti i resort offrono buone offerte lastminute. A cosa deve la sua notorietà Città di Castello? Alla sua struttura architettonica rinascimentale, in primis, ma anche alle specialità culinarie (rigorosamente a base di tartufi), e per aver dato i natali al pittore Alberto Burri e all’attrice Monica Bellucci.

Per gli amanti dell’arte e della storia, Città di Castello può essere la soluzione ideale per un weekend da trascorrere tra momenti di relax, amabili passeggiate nel cuore storico (protetto da una ampissima area pedonale) e degustazioni di sapori tipici. I cittadini sono cordiali e sempre disponibili a raccontare le ricchezze della propria piccola ma incantevole cittadina.

Per gli appassionati di pittura, specie se contemporanea, in questa località umbra è possibile ammirare la più vasta ed importante collezione di Alberto Burri esposta nei locali della “Fondazione Albizzini”, nata nel 1978 per volontà dell’autore stesso che donò al neonato ente 32 opere.

Ripartita in quattro quartieri dominanti, secondo le porte di ingresso al centro storico (San Giacomo a nord,  Santa Maria a sud, San Florido a ovest e Porta Sant’Egidio a est) Città di Castello è una cittadina a misura di uomo che dà quasi l’impressione di non andare oltre le mura che delimitano il perimetro medievale.

Vera e propria isola medievale al di fuori della recinzione è l’antico Borgo di Celle dove, dal restauro di vecchi ruderi, è stato ricavato un relais scelto per cerimonie, weekend romantici e fughe dal caos della vita quotidiana. Non manca chi sceglie Città di Castello soltanto per la cucina, per fare il pieno di buon cibo e soprattutto di tartufi.

Neri o bianchi, non fa differenza, vengono ugualmente apprezzati dal turista che è abituato a consumarli solo a prezzi esorbitanti. Il Trifola, come viene chiamato in dialetto il pregiato fungo bianco, fa ormai parte della tradizione enogastronomica della cittadina che ormai da 35 anni, nel mese di novembre, gli dedica una mostra capace di attirare curiosi e palati fini da tutta Italia.

Il mese ideale per assaggiare questa prelibatezza, insomma, è anche il più morto dal punto di vista turistico, appunto novembre. I tartufi inebriano i ristoranti comunque anche in altri periodi dell’anno e i prezzi, nonostante la qualità della materia prima, sono tutto sommato contenuti.

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