Sono ormai trascorse più di due settimane da quando l’emergenza del coronavirus è deflagrata in Italia, mettendo l’intero paese, e il nord in particolare, in ginocchio. Giorno dopo giorno il quadro continua ad aggravarsi, e purtroppo è facile ipotizzare che sarà così per almeno un’altra settimana, prima che le contromisure restrittive adottate dal Governo possano mostrare la loro efficacia. L’epicentro della pandemia, senza ombra di dubbio, al momento è localizzato in Lombardia, ove la situazione sta diventando drammatica.
D’altronde, fin dall’inizio della pandemia di coronavirus, l’ Italia ha avuto quasi 25.000 contagi: fra questi, 1.809 sono le vittime, addirittura 368 in più rispetto a ieri (il maggior aumento fino a questo momento). Una situazione disastrosa, che specialmente in Lombardia sta rischiando di arrivare a un punto di non ritorno: Bergamo e Brescia sono fra le province più colpite, e in generale in tutte le città lombarde la sanità sta subendo una pressione enorme. Critica è soprattutto la situazione circa la terapia intensiva, con i posti che, secondo le ultime segnalazioni, sarebbero quasi finiti.
Solamente in Lombardia è contagiati sono al momento 13.272, di cui 4.898 ricoverati in ospedale. L’unico dato che permette di effettuare un piccolo sospiro di sollievo viene riportato da Giulio Gallera, assessore al Welfare, secondo il quale la crescita sarebbe costante ma non esponenziale: la speranza è che il picco possa essere vicino, per poi registrare un’inversione di tendenza. La statistica dei decessi è invece la più allarmante: 1.218 in totale nella regione lombarda, di cui 252 solamente quelli accertati ieri: in questo senso è stata la giornata peggiore in assoluto.
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