Dalla piattaforma intergovernativa Science Policy su Biodiversità ed Ecosistemi giunge l’allarme per la salute del pianeta: molte specie a rischio estinzione
Un rapporto allarmante, proveniente dalla piattaforma Intergovernartiva Science-Policy su Biodiversity and Ecosystem Services (IPBES), con sede a Bonn, in Germania, ha lanciato l’allarme rosso ai governi sui rischi che sta correndo il pianeta.
In una intervista rilasciata al sito Sciencemag, l’esperto di biodiversità, Robert Watson, dell’Università di East Anglia a Norwich (Regno Unito) ha spiegato il contenuto su un rapporto preoccupante che riguarda gli ecosistemi e il declino che sta accelerando negli ultimi anni. Ma la speranza è che la triste valutazione, elaborata da centinaia di scienziati e storica nella sua profondità e ampiezza, riuscirà finalmente a convincere i governi e chi ha le leve del comando a cambiare rotta e prevenire ulteriori danni ai sistemi ecologici che garantiscono il benessere umano. “Ciò che è in gioco qui è un mondo vivibile” sono state le parole eloquenti di Robert Watson,
Solo le trasformazioni dei sistemi economici, politici e sociali permetteranno alle nazioni di raggiungere gli obiettivi concordati per la conservazione della natura, è la tesi degli autori del rapporto. Il messaggio principale è “piuttosto radicale”, afferma Georgina Mace, un’ecologa all’University College London che ha dato la propria valutazione su quanto sta accadendo. “Bisogna dare priorità alla natura e ai benefici della natura per le persone in tutto ciò che si fa”.
Il rapporto conferma “che non possiamo solo preservare, dobbiamo invertire la tendenza aumentando la biodiversità a livello locale, regionale e globale“, ha dichiarato Alexandre Antonelli, direttore del Royal Botanic Gardens, Kew nel Regno Unito.
Al consesso hanno preso parte rappresentanti di oltre 100 paesi. Più di 450 esperti di tutto il mondo sono stati coinvolti nella stesura del rapporto di 1800 pagine in 3 anni. Hanno esaminato circa 15.000 articoli scientifici e altre fonti di dati sulle tendenze della biodiversità e sulla sua capacità di fornire i cosiddetti servizi ecosistemici o il contributo della natura alle persone: tutto, dal cibo alla fibra, all’acqua pulita e all’aria.
Molte specie a rischio estinzione
Il rapporto ha evidenziato come molte specie siano ormai in declino. Di circa 8 milioni di specie conosciute di animali e piante, circa 1 milione sono a rischio di estinzione, tra cui oltre il 40% delle specie di anfibi e un terzo dei mammiferi marini. Il dominio dell’uomo sembra aver causato questa tragica estinzione che sembra senza soluzione di continuità.
Il settantacinque per cento della terra è stato “gravemente alterato” dalle attività umane. Più di un terzo della terra e quasi il 75% di acqua dolce viene utilizzato per le colture o il bestiame. L’estensione della barriera corallina vivente è diminuita di circa la metà rispetto agli anni Settanta dell’Ottocento. Tra il 1980 e il 2000 sono stati distrutti cento milioni di ettari di foresta tropicale. In aumento anche l’inquinamento plastico decuplicato dal 1980. Drammatici anche i dati sulle coste.
“Stiamo raggiungendo i limiti del pianeta” ha affermato Hesiquio Benitez, membro della Commissione nazionale per la conoscenza e l’uso della biodiversità a Città del Messico
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