Per tre settimane Riviera Beach, una città di 35.000 abitanti della Florida, ha tenuto in ostaggio i suoi sistemi informatici. Lunedì, l’amministrazione comunale riunita in consiglio ha votato all’unanimità per pagare 600.000 dollari in bitcoin agli hacker che hanno causato il problema.
Conseguentemente all’apertura di un link infetto da parte di un non meglio precisato dipendente comunale, il ransomware contenuto in tale link si è rapidamente diffuso in tutta la rete informatica di Riviera Beach, bloccandola e richiedendo il pagamento di un riscatto di 65 bitcoin per ripristinarne le funzionalità. Si tratta dunque di uno dei più classici e diffusi attacchi hacker del momento, contro il quale l’unica difesa realmente efficace è la prudenza degli utenti.
Il blocco ha riguardato l’intera rete di posta elettronica, le chiamate al 911, che non potevano essere registrate, e il sistema di controllo dei servizi idrici, secondo quanto afferma il Palm Beach Post. Inizialmente l’amministrazione comunale ha cercato di risolvere il problema pagando 941.000 dollari per acquistare nuovi computer, per poi decidere di pagare il riscatto.
Il pagamento verrà effettuato dall’assicurazione, anche se non è ancora chiaro se gli hacker decripteranno immediatamente i file bloccati. Le forze dell’ordine statunitensi raccomandano spesso alle vittime di ransomware di non pagare alcun riscatto, sottolineando che non c’è alcuna garanzia che gli hacker rispettino il patto e aggiungendo che i pagamenti incoraggiano i criminali informatici a ripetere gli attacchi. Inoltre, la raccomandazione che può sembrare più ovvia e che ha valore universale è quella di non aprire mai e-mail sospette