L’intelligenza artificiale può essere uno strumento molto utile per le nostre attività quotidiane. Aziende del calibro di Google se ne sono avvalse, insieme a sistemi di apprendimento automatico, per creare personaggi virtuali che compiano semplici attività quali la prenotazione di un appuntamento dal parrucchiere, tramite prodotti quali Google Duplex.
Gli algoritmi di intelligenza artificiale sono stati impiegati anche per animare oggetti 2D, ad esempio teste parlanti, ma questa operazione richiede normalmente un enorme insieme di campioni per istruire la rete neurale ad adattarsi agli oggetti o, in questo caso, ai comportamenti e atteggiamenti delle persone. Questo processo è stato appena semplificato grazie alla divisione di Mosca del Centro per l’Intelligenza Artificiale di Samsung, una cui ricerca recentemente pubblicata dimostra la possibilità di ottenere un modello di testa parlante altamente realistico alimentando l’algoritmo con una semplice, singola foto.
La ricerca, elaborata all’interno dello Skolkovo Institute of Science and Technology di Mosca, mostra le differenze esistenti fra modelli basati su 32, 8 e 1 campione. Il risultato derivante dal modello basato su 1 campione è ovviamente meno definito e possiede un numero minore di artefatti rispetto agli altri, rivelando immediatamente che si tratta di un’animazione generata tramite intelligenza artificiale, ma il fatto che sia possibile ottenerla è di per sé sorprendente e dimostra che le potenzialità espresse da questa tecnologia sono pressoché infinite.
Tuttavia, esiste anche la possibilità che venga impiegata per scopi non leciti o non etici, come la produzione dei cosiddetti “deepfake”. Ne è stata recentemente vittima l’attrice Scarlett Johansson, il cui volto è stato inserito a sua insaputa in alcuni video pornografici.