Il CMO di Burger King sulla creatività: “Non cerchiamo idee a caso”

Burger King ha costruito una reputazione formidabile per quanto riguarda la creatività. Negli ultimi quattro anni, la catena di fast food ha convogliato la sua eccentrica e controintuitiva personalità in attività che le hanno consentito di ricevere 94 Leoni di Cannes, nonché il riconoscimento del CMO globale Fernando Machado come marketer creativo dell’anno 2017.

Le campagne includono ‘McWhopper’, iniziato nel 2015 come lettera aperta sul New York Times, che propone una tregua con il rivale McDonald’s per celebrare la Giornata della Pace. L’idea era di unire le forze per realizzare il McWhopper, una combinazione di Whopper e Big Mac. Nonostante McDonald’s abbia rifiutato l’offerta, la campagna ha generato 8,9 miliardi di impressioni globali, ha fatto tendenza in tutto il mondo e ha generato un guadagno medio di 220 milioni di dollari (174 milioni di sterline) per Burger King.

Altrettanto eclatante è stato l’attacco di Google nei confronti della catena di fast food: un annuncio televisivo di 15 secondi che ha attivato qualsiasi dispositivo Google Home a portata di orecchio allo scopo di comunicare immediatamente al suo proprietario tutte le informazioni possibili sull’hamburger Whopper. L’attacco, denominato ‘Google, Home of the Whopper’, ha generato 9,3 miliardi di impressioni globali, 135 milioni di dollari (106 milioni di sterline) di guadagno medio ed ha reso quel punto vendita il Burger King’s più chiacchierato in ambito di pubblicità televisiva fino ad oggi.

Secondo Machado, il successo deriva dall’aver posto la massima concentrazione sull’idea. “Non abbiamo quasi mai programmato un’idea che funzioni su un canale specifico, ci concentriamo sulle grandi idee che definiscono i nostri obiettivi aziendali e commerciali”, ha dichiarato a Marketing Week.