Più volte abbiamo ribadito come l’avvento di internet sia stato a dir poco rivoluzionario per le nostre vite, pur con i suoi pregi e i suoi difetti. Effettivamente, gli effetti positivi sono a dir poco innegabili. Basti pensare a quanto siano state semplificate certe situazioni, dal mantenimento dei propri contatti alla comunicazione, passando poi per le compravendite, il lavoro, lo studio, il settore ludico, lo streaming. E tutti, o quasi, abbiamo a disposizione almeno una connessione ad internet, che si tratti di una rete fissa o di una mobile, grazie ai sempre più imprescindibili smartphone.
Tuttavia, si è spesso parlato anche della possibile dipendenza da internet, e dall’abuso che alcuni ne fanno. E così il Ce.I.S., il Centro Italiano di Solidarietà, ha deciso di varare un importante progetto: “Perdersi in rete”, dedicato soprattutto ai più giovani e al crescente fenomeno dell’hikikomori: ossia, la tendenza di molti giovani, nata in Giappone, di “ritirarsi” dal mondo allontanandosi da ogni rapporto sociale, che secondo alcuni addetti ai lavori sarebbe strettamente correlato anche ad internet.
Il Ce.I.S. ha organizzato tre incontri in quel di Reggio Emilia, per esaminare attentamente i fenomeni di cui sopra portando a supporto anche alcuni dati allarmanti: più della metà dei giovani compresi tra i 15 e i 20 anni controlla almeno 75 volte al giorno il proprio telefono, mentre il 40% di coloro tra gli 11 e i 26 anni trascorre sul web almeno 4 ore al giorno. Gli incontri, per questa campagna di sensibilizzazione, avranno luogo martedì 11 febbraio, martedì 18 febbraio e martedì 25 febbraio.
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