Mentre una volta gli annunci di Facebook erano un focolaio per il pubblico Lookalike e per azioni di conversione bottom-of-the-funnel, ora sono uno spazio affollato che favorisce la cecità pubblicitaria e l’apatia del marchio a partire dalle basi. Questo è il punto di vista di Susan Wenograd, vicepresidente della strategia di marketing di Aimclear, che la scorsa settimana ha tenuto una sessione sull’ottimizzazione degli annunci sociali presso la SMX Advanced.
Per i principianti, una sovrasaturazione degli annunci serviti agli stessi utenti significa che il pubblico Lookalike non è più efficace come lo era una volta. Se a ciò si aggiunge l’eccessiva dipendenza da campagne incentrate sulla conversione e la rimozione da parte di Facebook del targeting di terze parti, si ottiene un ecosistema in cui i marchi sono più legati ai numeri dei lead che alla crescita sostenibile del marchio.
“Le agenzie che non sono in grado di creare la propria strategia dal nulla falliranno, come avrebbero dovuto fare molto tempo fa”, ha detto Wenograd. In un panorama social inondato dalla pubblicità, i marchi di maggior successo saranno quelli che integrano solide strategie a pagamento e puntano sulla creatività di alta qualità. Spostando l’obiettivo iniziale della campagna da CPA (conversioni) a CPM (impressioni), i marketer possono gettare le basi per ottenere un pubblico più coinvolto e qualificato con una spesa pubblicitaria più efficiente.
Una volta che i lead qualificati iniziano a impegnarsi in una campagna di brand awareness, gli inserzionisti possono quindi utilizzare quei dati così dettagliati per il retargeting. La costruzione di pool di remarketing è una componente cruciale per convertire i lead, e un’impresa necessaria per gli inserzionisti social che hanno programmato di arrivare fra i primi.
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