L’Etna è tornata ad eruttare nella notte di giovedì 30 maggio 2019: una nuova bocca effusiva si è aperta nel nuovo cratere di sud-est
L’Etna torna a far paura dopo l’eruzione dello scorso dicembre. Il vulcanologo dell’Ingv, Boris Behncke ha dato notizia di una nuova eruzione iniziata alle ore 3:35 di oggi, quando una prima colata è stata immortalata dalle telecamere di sorveglianza. La bocca effusiva si è aperta nel Nuovo cratere di sud-est con una modesta emissione di lava che nelle ore successiva è sembrata perdere consistenza. Alle ore 05:37 di oggi, giovedì 30 maggio, le reti di monitoraggio hanno registrato una colata di lava sommitale dal cratere di Sud Est.
Nonostante al momento non vi siano pericoli per i paesi limitrofi, la colata si attesta su valori medio alti. L’eruzione è stata preceduta da intenso tremore vulcanico anche se non si sono registrate scosse di forte intensità. L’ultima scossa di una certa intensità era stata registrata nella mattinata di ieri, alle ore 15:05 di magnitudo 2.8 a Zafferana Etnea. Il fenomeno è stato accompagnato da attività stromboliana seguita da colate che hanno percorso fino ad ora solo alcune centinaia di metri.
Come sempre, l’Etna ha regalato il solito spettacolo ‘pirotecnico’ con lancio di pietre e lapilli infuocati, tanto suggestivi quanto inquietanti per coloro che vivono a ridosso della zona dove si è aperto il cratere. La doppia colata viene monitorata costantemente, come sempre, dagli esperti dell’Ingv.
Le rassicurazioni dell’Ingv
“Siamo all’avvio di una nuova fase eruttiva dell’Etna – ha spiegato il direttore dell’Ingv di Catania, Eugenio Privitera – che potrebbe concludersi presto oppure durare alcuni mesi. I fenomeni sono tutti confinati nella zona sommitale del vulcano e non costituiscono un pericolo per centri abitati”.
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