L’universo si sta espandendo molto più velocemente di quanto gli scienziati abbiano previsto e nessuno ne conosce i reali motivi. Un team di ricercatori ha confermato questo dilemma con i dati raccolti utilizzando una nuova tecnologia del telescopio che si basa su specchi deformanti. Secondo il loro studio, che è stato pubblicato il mese scorso nelle comunicazioni mensili della Royal Astronomical Society, le misurazioni precise della velocità con cui la nostra galassia si sta espandendo non corrispondono al modello standard che gli scienziati hanno utilizzato per decenni.
“Qui sta la crisi della cosmologia“, ha dichiarato Chris Fassnacht, astrofisico e coautore dello studio, in un comunicato stampa. Sono conclusioni che non suonano nuove agli astronomi anche perchè altri studi recenti avevano già adombrato questa tesi.
“Questa discrepanza è cresciuta e ora ha raggiunto un punto che è davvero impossibile liquidare come un colpo di fortuna. Questa disparità non poteva plausibilmente verificarsi solo per caso” ha ammeso Adam Riess, lo scienziato che ha vinto il premio Nobel per uno studio pubblicato in aprile. Questi risultati potrebbero rappresentare una vera sfida per gli astronomi nei prossimi decenni.
L’Universo sta diventando sempre più grande, allargando le galassie più lontane. Per decenni, gli scienziati hanno tentato di misurare la velocità con cui l’Universo sta crescendo, mediante una formula chiamata la Costante di Hubble. I ricercatori mettono insieme la storia dell’Universo studiando il bagliore delle radiazioni rimaste dal Big Bang circa 13,8 miliardi di anni fa, chiamato sfondo cosmico a microonde (CMB).
Quando guardiamo il Sole, per esempio, quello che vediamo sulla Terra è il Sole come appariva 8 minuti fa, poiché è a circa 8 minuti luce di distanza. Quindi, quando gli scienziati guardano oggetti in lontananza, li vedono com’erano all’inizio dell’Universo. Sulla base di queste osservazioni, gli scienziati hanno scoperto che dopo il Big Bang, l’Universo all’inizio si è espanso molto rapidamente. Quindi l’espansione rallentò quando la gravità della materia oscura – una forza misteriosa e invisibile che costituisce circa l’85 percento di tutta la materia nell’Universo – si ritrasse.
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