Scienza e Tecnologia

Onde gravitazionali, ecco i progressi della scienza dopo il primo rilevamento del 2015

Nel 2015 venne rilevata la prima onda gravitazionale, da allora ne sono state rilevate una ventina

Fino a quattro anni fa le onde gravitazionali erano solo frutto di fantasia e materia di film fantascientifici. Ma il 14 settembre 2015, la prima scoperta di queste increspature nello spazio-tempo venne annunciata, grazie al sapiente lavoro della LIGO-Virgo. Ora con l’avvicinarsi del quarto anniversario di quella scoperta, sono state annunciate dozzine di rilevamenti successivi effettuati e la prospettiva di scoperte ancora più elettrizzanti già inebria i cultori dell’astronomia.

Il campo “è esploso”, afferma Nergis Mavalvala del Massachusetts Institute of Technology. “Sono rimasto davvero sorpreso da ciò che siamo riusciti a raggiungere. È sconcertante sia dal punto di vista astrofisico, sia dagli immensi miglioramenti apportati agli strumenti “.

Rilevate molte fusioni di buchi neri

Compresa quella prima scoperta, fino ad oggi sono stati effettuati 23 rilevamenti confermati di onde gravitazionali attraverso tre percorsi osservativi. Sono state rilevate fusioni di buchi neri, due sono state fusioni di stelle di neutroni e una è il primo caso noto di fusione tra un buco nero e una stella di neutroni. Tutte scoperte eccitanti ma il volume incredibile di rilevamenti – passando da uno al mese a quasi uno a settimana, grazie agli aggiornamenti a LIGO nel 2018 e 2019 che hanno migliorato la sua sensibilità – è enormemente impressionante. Secondo alcune stime, gli osservatori delle onde gravitazionali si potrebbe rilevare una fusione ogni ora entro il 2023. Una crescita esponenziale dalle conseguenze inimmaginabili.

Grazie a quella crescita esplosiva, si stanno compiendo notevoli progressi attraverso molteplici sottodiscipline di astrofisica. Lo studio delle fusioni del buco nero, che ora sembra quasi “noioso” a causa dell’elevato volume di eventi osservati, si sta comunque trasformando.

La prima fusione di stelle di neutroni osservata da LIGO e Virgo, nel frattempo, ha aiutato i ricercatori a sondare alcuni aspetti fondamentali dell’universo stesso. Attraverso questi rilievi si è potuto anche capire che la velocità della luce e la velocità di gravità sono davvero la stessa cosa, come previsto dalle teoria della relatività generale di Einstein.

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