Osteoporosi, le statine possono aumentare il rischio di fragilità ossea

L’elevata assunzione di statine può aumentare i rischi di osteoporosi e problemi alle ossa: i risultati di una ricerca austriaca

Secondo quanto pubblicato da un articolo del “The New York Times”, le statine, che abbassano i livelli di colesterolo nel sangue, potrebbero favorire l’insorgenza dell’osteoporosi in base al dosaggio. Se il dosaggio è troppo elevato, i rischi potrebbero superare i benefici. Pur consentendoci di avere valori di colesterolo più bassi, potrebbero influenzare negativamente la salute delle nostre ossa.

E’ questo il risultato di una ricerca effettuata da una equipe di medici austriaca, che ha utilizzato un database di pazienti ricoverati in ospedale per due anni. La ricerca è stata condotta su una statistica di 353.502 pazienti che hanno usato statine. Si è evidenziato che a ben 11.701 di questi pazienti è stata poi diagnosticata una diagnosi di osteoporosi. Questi dati sono poi stati confrontati con i dati di 7.543.947 persone che non avevano assunto statine, di cui 68.699 avevano osteoporosi.

Ciò vuol dire che chi assume statine, secondo questa indagine statistica, ha tre volte il rischio di ammalarsi di osteoporosi. Sempre secondo quanto riporta lo studio pubblicato sul New York Times, assumere meno di 10 milligrammi al giorno di statine ridurrebbe il rischio del 60%, pertanto il dosaggio è sicuramente importante. Per cinque dei sei tipi di statine testati, il rischio di osteoporosi è aumentato con la dimensione del dosaggio.

Va monitorato il dosaggio nelle persone a rischio

La dott.ssa Alexandra Kautzky-Willer, professoressa di medicina presso l’Università di Medicina di Vienna, ha affermato che questi risultati non significano che i consumatori di statine dovrebbero interrompere la loro medicina. Ma solo che le donne e le persone anziane, dovrebbero tenere sotto controllo il dosaggio che dovrebbe essere abbassato nei soggetti più a rischio.