La presenza di calcio può essere la chiave di volta per capire i meccanismi attraverso i quali la memoria e le funzioni cognitive invecchiano
La ricerca dell’Università di Leicester offre nuovi indizi su come e perché le funzioni cognitive come la memoria e l’apprendimento vadano scemando con il trascorrere del tempo. Un articolo pubblicato di recente su una rivista specializzata in neuroscienze mostra che un fattore cruciale sono i livelli di calcio collocate in parti determinate del cellule. Invecchiando, la nostra memoria perde colpi e diventa più difficile imparare cose nuove. La morte progressiva delle cellule cerebrali è legata proprio al trascorrere del tempo e non vi è alcun rimedio per riportarle in vita.
La chiave di volta per comprendere questo meccanismo e il suo depauperamento progressivo sta nelle sinapsi, le connessioni elettrochimiche tra i neuroni che usano le molecole dei neurotrasmettitori per creare la rete di funzioni all’interno del sistema nervoso centrale. Uno studio condotto dal professor Nick Hartell del Dipartimento di Neuroscienze, Psicologia e Comportamento dell’Università di Leicester ha esaminato i livelli di calcio nell’ippocampo, parte del cervello necessaria per l’apprendimento e la memoria per verificarne le implicazioni nello svolgimento delle funzioni.
Come è stato condotto lo studio
Sono stati utilizzati labirinti e test di riconoscimento degli oggetti per studiare le funzioni cognitive dei topi all’età di 6, 12, 18 e 24 mesi e si è trovata una evidente correlazione tra capacità cognitiva e livelli di calcio pre-sinaptico. Nei topi meno giovani, che si comportano meno bene nei test, i processi omeostatici che dovrebbero mantenere il calcio intracellulare entro certi limiti iniziano a vacillare, creando un accumulo di calcio nelle cellule pre-sinaptiche all’interno dell’ippocampo.
Aumentare il livello di calcio pre-sinaptico intracellulare nel cervello dei giovani topi ha alterato le proprietà sinaptiche in modo che si comportassero come quelle dei topi più anziani. Il più affascinante di tutti i risultati è che è vero anche il contrario: l’abbassamento del calcio intracellulare nei vecchi cervelli di topo ringiovanisce le loro sinapsi, il che ovviamente ha un enorme potenziale significato per i problemi di salute legati al trascorrere dell’età negli esseri umani.
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