Brexit o Remain ? Dopo le elezioni europee rimane ancora la pesante incognita mentre l’alta astensione dimostra il disinteresse per il Vecchio Continente
Dopo le dimissioni del premier britannico, Theresa May, rassegnate il 24 maggio, adesso la Brexit è diventata sempre più un’incognita di difficile soluzione. Le elezioni europee hanno punito pesantemente il partito della premier uscente, premiando con una valanga di voti il partito di Nigel Farage, dimostrando ancora una volta come la svolta sovranista e antieuropeista abbia attecchito sull’elettorato britannico.
Sia il partito conservatore al governo che il partito laburista all’opposizione sono stati spazzati via da un elettorato completamente stufo delle vicende legate alla Brexit. Il Brexit Party di Nigel Farage è salito alle stelle con il 32% dei voti. E i liberaldemocratici e il partito verde, entrambi impegnati in una campagna “Stop Brexit”, hanno ottenuto molti più consensi che in passato a spese di Labor e Tories. Solo il 37% degli elettori idonei si è recato alle urne. Un dato che evidenzia come i problemi dell’Europa sono avvertiti come distanti dal popolo britannico.
E’ vero che il partito pro-Brexit di Nigel Farage ha ottenuto il maggior numero di parlamentari europei, ma gli analisti ritengono che questo risultato sia in gran parte dovuto alla frammentazione delle altre forze politiche. Complessivamente, il 35% degli elettori ha votato per i partiti che si sono schierati contro l’accordo (il Brexit Party e l’UKIP) mentre il 35% ha sostenuto uno dei tre partiti del Regno Unito (Lib Dems, Greens and Change UK) che ha sostenuto un secondo referendum.
Farage potrebbe agevolare un governo laburista
Farage ha affermato che il successo del suo partito ha dimostrato che il popolo britannico vuole una Brexit senza accordo. Ha avvertito le altre forze politiche britanniche che se il Regno Unito non uscirà entro il 31 ottobre, il Partito della Brexit parteciperà alle prossime elezioni nazionali.
Se così fosse le prossime elezioni potrebbe veder ridurre ancora i voti dei Tory consentendo ai laburisti di dominare la scena. Se c’è una cosa che questa elezione ha dimostrato, è che un secondo referendum non risolverà assolutamente nulla. Non esiste una chiara maggioranza per la Brexit o per il Remain, e tutti odiano l’unico compromesso disponibile. Gli elettori sono altrettanto divisi quanto i politici.
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