Si tende spesso a considerare la scienza come una vera e propria arte, atta a spiegarci il mondo che ci circonda. Eppure, nel corso di questi ultimi anni, sono emersi alcuni movimenti che hanno cercato di negare con forza diverse teorie scientifiche ormai comunemente accettate, e considerate bizzarre dei più. Al momento parliamo di piccole nicchie, che però trovano la preoccupante adesione di un numero crescente di individui. Basti pensare alla negazione dell’esistenza dell’Australia. O, ancora più incredibilmente, alla negazione della sfericità del pianeta Terra: secondo alcuni, infatti, il globo sul quale viviamo non sarebbe tale, ma piuttosto sarebbe una sorta di disco bidimensionale. Da qui è nato il terrapiattismo.
La scienza fino ad oggi ha provato a rispondere in tutti i modi al terrapiattismo, adducendo delle spiegazioni logiche che si rifanno a studi, fatti e documentazioni collezionati dall’uomo nel corso dei secoli. L’ultima idea, allora, è quella di rispondere con un po’ di ironia, e presso una sede differente, e meno formale, rispetto a quella che potrebbe essere una noiosa aula universitaria: uno spettacolo di cabaret, in un teatro. Ecco la geniale pensata del professor Angelo Bassi, promotore dell’iniziativa. Lo spettacolo, noto con l’irriverente gioco di parole “Terrapiattismo, un ritratto a tutto tondo”, avrà luogo sabato 21 dicembre, alle ore 20:30, presso l’Hangar Teatri di Trieste. La replica avverrà il giorno successivo, domenica 22 dicembre, alle ore 17:00.
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