Facebook è stato condannato a pagare una multa da record per le violazioni della privacy, ma i critici sostengono che questa sanzione non frenerà le pratiche aziendali pericolose per gli utenti. Lo scorso mercoledì le autorità statunitensi hannoaffibbiato a Facebook una multa record di 5 miliardi di dollari (7,1 miliardi di dollari australiani) per violazioni della privacy, nell’ambito di un accordo ad ampio raggio che prevede il rinnovo dei controlli sulla privacy e una seria supervisione del social network.
La Federal Trade Commission ha dichiarato che la sanzione è la più elevata mai imposta a qualsiasi azienda per aver violato la privacy dei consumatori, nonché una delle più gravi mai prese in esame dal governo degli Stati Uniti per qualsiasi violazione. Tuttavia, due membri democratici della FTC, composta da cinque membri, hanno dissentito, sostenendo che l’accordo non è riuscito a spingersi abbastanza lontano da bloccare le pratiche commerciali di Facebook che mettono in pericolo gli utenti.
Come parte dell’accordo, Facebook dovrà creare un comitato per la privacy all’interno del suo consiglio di amministrazione che sarà nominato da un comitato indipendente. Questo porrebbe fine al “libero controllo” delle decisioni sulla privacy da parte dell’amministratore delegato di Facebook, Mark Zuckerberg, secondo la dichiarazione della FTC.
Il presidente della FTC Joe Simons ha dichiarato che la sanzione il modo appropriato per affrontare le preoccupazioni sull’uso improprio dei dati personali da parte di Facebook. “La portata della sanzione, di 5 miliardi di dollari, e l’entità del provvedimento non hanno precedenti nella storia della FTC”, ha affermato Simons in una dichiarazione seguita all’approvazione dell’accordo. “Il provvedimento è stato concepito non solo per prevenire future violazioni ma, cosa ancora più importante, per cambiare l’intera cultura della privacy di Facebook al fine di diminuire la probabilità di continue violazioni”.