Da ormai diversi giorni a questa parte non si parla praticamente d’altro. Il coronavirus è partito dalla Cina, e ben presto sta mettendo piede in numerosi paesi del mondo, inclusa la nostra Italia. Il Belpaese, in effetti, nostro malgrado sembra essere stato particolarmente esposto al Sars-Cov-2, e fino a questo momento si contano oltre cento contagi verificati e tre deceduti. Si tratta di un nuovo ceppo che non era ancora stato verificato prima nell’uomo, e che, forse anche grazie ad una diffusione ormai globale dello strumento internet, ha contribuito a generare paure e psicosi anche laddove non hanno senso di esistere.
Effettivamente il coronavirus non va sottovalutato, e tutte le contromisure prese dal governo (basti pensare alle partite di calcio rinviate, o all’annullamento di eventi e manifestazioni legati al carnevale) fanno ben capire come la cosa non sia stata presa sottogamba. Tuttavia è utile anche cercare di ridimensionare un po’ i timori dei più.
L’elevato numero di casi accertati di coronavirus in Italia sembra infatti consequenziale ad un surplus di prevenzione da parte delle nostre autorità: i temponi e le ricerche effettuate in Italia fin qui sono state migliaia, va da sé dunque che vengono registrati più contagi. Il classico discorso del “chi cerca trova”, insomma.
Inoltre, pur se è vero che nei casi più gravi il coronavirus può portare persino alla morte, parliamo in realtà di una percentuale fin qui ristretta: in molti pazienti il virus viene contratto in forma lieve o moderata, e, come la normale influenza, la maggior parte delle persone infette son guarite spontaneamente. L’incidenza della mortalità, inoltre, ha riguardato soprattutto le persone più anziane e quelle ove preesisteva un quadro clinico già compromesso: basti pensare che i tre decessi in Italia riguardano tre pazienti di età superiore ai 70 anni, una delle quali malata oncologica.
Insomma, vi consigliamo di non farvi prendere dal panico, e di seguire tutte le direttive che sono già state dette e ribadite in questi giorni: lavatevi spesso le mani, e se avete l’impulso di tossire o starnutire, fatelo in un fazzoletto chiuso o con il gomito flesso.
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2 thoughts on “Coronavirus, quanto è grave davvero la situazione in Italia?”