E-mail marketing

Iperpersonalizzazione: in che modo i marketer possono affrontarla?

Siamo ormai abituati a ricevere quotidianamente dalle aziende decine di e-mail personalizzate con il nostro nome e le nostre preferenze. Con il passare del tempo e il progredire delle tecniche di marketing, la personalizzazione si è evoluta fino a comprendere informazioni specifiche sul contesto e sul luogo in cui ci troviamo e a sfociare nell’iperpersonalizzazione.

L’iperpersonalizzazione è molto più di un semplice inserimento del nome giusto in un’e-mail di marketing; richiede l’unione di diversi tipi di tecnologia e dati per adattare l’esperienza al caso specifico di ogni singolo cliente: richiede quindi di conoscere le attività che sta svolgendo, cosa sta acquistando e in che modo vuole sperimentare il servizio offerto. Tali dati debbono essere utilizzati mediante l’impiego dell’intelligenza artificiale.

L’iperpersonalizzazione ha applicazioni reali praticamente illimitate. Si consideri l’esempio di un ristorante a servizio rapido che potrebbe proporre un menù che si adatta dinamicamente e che cambia in tempo reale a seconda della lunghezza della coda, dell’ora dei pasti e degli ingredienti presenti in cucina. Inoltre, ove disponesse di un sistema di riconoscimento dei piatti, potrebbe richiamare gli ultimi ordini e offrire un menù a scelta rapida.

L’impatto sarebbe positivo per tutti. I clienti non dovrebbero scorrere attraverso un menù composto da più pagine per trovare il proprio piatto preferito. Allo stesso tempo, il ristorante potrebbe creare un sistema più efficiente e aumentare le vendite, mentre i dati raccolti potrebbero essere inseriti in altri processi operativi e di marketing. Si tratterebbe quindi di un’esperienza priva di problemi, della quale i clienti potrebbero avvertire i vantaggi senza quasi accorgersene.

Per sfruttare appieno l’enorme potenziale offerto dall’iperpersonalizzazione, ‘allineamento con le esigenze e le aspettative dei consumatori è fondamentale, ovviamente tenendo sempre presenti le loro eventuali reticenze a fornire un numero così rilevante e particolareggiato di dati. Per massimizzare queste opportunità, le aziende debbono porre l’intelligenza artificiale come priorità strategica, scalare i progetti di IA da progetti pilota a best practice a livello aziendale e focalizzarsi sull’esperienza del cliente.

 

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